
Teatro e memoria: Archivi e trasmissibilità
→Teatro e memoria: Archivi e trasmissibilità
Conversazione online in italiano con traduzione simultanea in inglese.
Partecipazione gratuita, registrazione obbligatoria al seguente link: https://bit.ly/41se6yL
Si dice che la natura del teatro sia effimera. Ma ciò che dura poco è lo spettacolo, non il teatro. Il teatro è fatto di tradizioni, convenzioni, istituzioni, abitudini e tecniche che permangono nel tempo. Un archivio dovrebbe essere memoria vivente, luogo di metamorfosi. E il suo primo stadio è la memoria dei singoli spettatori.
Battersi contro la natura effimera del teatro vuol dire proteggere fedelmente non soltanto i documenti e i reperti che permangono. Significa edificare un ambiente in cui la dimensione essenziale dello spettacolo teatrale resista al tempo non fissandosi in una registrazione statica, ma trasformandosi.
Come è possibile conservare una memoria teatrale? Quali sono le modalità per creare un archivio partendo dai “resti” di uno spettacolo dal vivo? Come può il teatro diventare trasmissione della sua stessa impalpabile essenza? È possibile creare un “archivio vivente” che possa essere alimentato in un percorso di continuità tra passato, presente e futuro?
A questa e ad altre domande risponderanno Julia Varley e Eugenio Barba – che a Lecce hanno realizzato, all’interno del Museo Bernardini, il LAFLIS-Living Archive Floating Islands -, Mattea Fo – Presidente della Fondazione Fo Rame -, Stefano Bertea – Direttore degli Archivi Franca Rame e Dario Fo -, e Bianca Mastrominico – che alla Queen Margaret University di Edimburgo si dedica anche agli spazi “in between” nella fruizione degli archivi attraverso le tecnologie digitali.
La conversazione online del 12 marzo, alle ore 18, sul tema della memoria teatrale della Fondazione Barba Varley è organizzata in collaborazione con la Fondazione Fo Rame.