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Ai membri del progetto “A dónde van los desaparecidos”, del “Quinto Elemento Lab, Laboratorio di Ricerca e Innovazione Giornalistica”, e alla “Brigada Nacional de Búsqueda”:
Appartenete alla razza delle eroine anonime le cui piccole azioni illuminano le tenebre delle ingiustizie. Le vostre azioni mantengono viva la fiammella della speranza e rinvigoriscono i legami che uniscono noi tutti che condividiamo e sosteniamo il vostro impegno.
Con stima e un abbraccio
È stato un pomeriggio emozionante, di straordinaria ricchezza sul piano umano e sociale, e anche -vorrei dire- sul piano politico. È passato davanti a noi un vero pezzo di storia.
Quella che abbiamo sentito testimoniare è una tragedia immane, e non solo per il Messico. È piuttosto una tragedia planetaria perché coinvolge direttamente la dignità del genere umano. E nessuno di noi può lasciare questo incontro senza promettere a chi è stato presente e prima di tutti a se stesso di impegnarsi sempre di più in questa causa, una delle cause civili più importanti in assoluto nel mondo contemporaneo.
Grazie per la vostra dolorosa capacità di prendervi sulle spalle un peso così immane, grazie per il vostro coraggio.
È un grande onore per me consegnare il Premio della Fondazione Barba Varley a due gruppi che non hanno dimenticato cosa sia l’integrità e il valore di fronte agli abusi di potere. Che non hanno dimenticato il valore della Vita. Che sono esempio di sovranità e libertà di parlare di ciò che si è voluto seppellire nelle fosse di tutto il paese.
Ringrazio Eugenio Barba e Julia Varley per avermi dato l’opportunità di stringere la mano a persone che, sin dalla loro indipendenza di spirito, hanno dato valore al giornalismo e al diritto delle famiglie di onorare i propri scomparsi. Grazie al progetto “Laboratorio di ricerca e innovazione giornalistica” e alla “Brigata Nazionale di Ricerca” per averci dato questo esempio di coerenza e solidarietà.
Grazie alla Fondazione Barba Varley per fare dei frutti del teatro strumenti di rigenerazione. Per ricordarci che il teatro è una decisione politica che nasce dalla bellezza e dal rigore. Grazie per socializzare la poetica, per aprire più spazi di generosità e riconoscenza. Grazie per riunire tuti i presenti per celebrare la più bella versione dell’umanità quando si propone di trascendere il suo lato meno oscuro.
Sono contento e orgoglioso di essere parte di questa cerimonia anche per la presenza di una Fondazione italiana e dell’Università di Milano.
Le storie che ho ascoltato della rete di giornaliste del collettivo dei familiari vittime dei desaparecidos mi sembrano storie di giornalismo eroico.
L’ambasciata italiana è a disposizione di IMJUS e delle altre istituzioni messicane affinché l’esperienza italiana possa essere di beneficio alle realtà messicane.
Vorrei sottolineare anche che come delegazione dell’Unione Europea non abbiamo mai mancato di denunciare l’assassinio dei giornalisti.
Sento un’ammirazione senza limiti per il valore e l’impegno personale che ciascuno di voi state mettendo in un questa importante attività.
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