ISTA/NG

La Fondazione Barba Varley promuove la nascita di ISTA/NG, International School of Theatre Anthropology – New Generation.

Questo progetto di formazione e ricerca, ideato e diretto da Eugenio Barba, ha come obiettivo la trasmissione della conoscenza teatrale.

Coinvolge le nuove generazioni di maestri della scena di diverse culture e integra le modalità didattiche alle nuove tecnologie digitali.

ISTA/NG è l’ulteriore tappa della quarantennale attività di formazione e ricerca sull’antropologia teatrale di Eugenio Barba, il regista dell’Odin Teatret, considerato uno dei maestri e riformatori del teatro del Novecento.

Fin dal 1979, Barba avvia un innovativo campo di studi sui principi tecnici generali che stanno alla base e guidano la presenza scenica degli attori/danzatori in tutte le culture, e che definisce “antropologia teatrale”.

ISTA New Generation

L’anno successivo dà vita all’ISTAInternational School of Theatre Anthropology, un laboratorio internazionale itinerante di studi comparativi sull’antropologia teatrale.

La sua equipe di studiosi, esperti di varie discipline e artisti del teatro/danza di varie culture svolge un’attività di ricerca in tutto il mondo.

ISTA/NG è il passo successivo della Fondazione Barba Varley che amplia il progetto formativo e di ricerca a nuovi maestri e alle nuove tecnologie, con percorsi didattici, trasmissione di sapere incorporato, incontri e dialoghi tra diverse generazioni.

Sessione dell’ISTA/NG sull’isola di Favignana

La sessione dell’ISTA/NG (International School of Theatre Anthropology/New Generation), diretta da Eugenio Barba, è stata realizzata nell’isola di Favignana (Italia), nel periodo 12-22 Ottobre 2021, con tema “Presenza dell’attore e Percezione dello Spettatore”.

La sessione è stata organizzata dalla Fondazione Barba Varley in collaborazione con Linee Libere e Teatro Proskenion (Italia), Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret (Danimarca) e The Grotowski Institute (Polonia).

Lo staff didattico era composto da Eugenio Barba, Keiin Yoshimura (Giappone), Parvathy Baul (India), I Wayan Bawa (Bali), Alício Amaral e Juliana Pardo (Cia. Mundu Rodá, Brasile), Lydia Koniordou (Grecia), Kapila Venu (India), Alessandro Rigoletti, Caterina Scotti e Tiziana Barbiero (Teatro tascabile di Bergamo, Italia), Julia Varley (Odin Teatret, Danimarca), Ana Woolf (Argentina).

Maestri di diverse tradizioni di teatro e danza, in collaborazione con Eugenio Barba, hanno lavorato con 53 partecipanti da 21 paesi al livello pre-espressivo dei loro stili, ovvero al livello della presenza scenica.

Nella sessione dell’ISTA/NG maestri di teatro e danza di diverse tradizioni hanno ripercorso i primi passi del loro apprendistato. Nel corso della giornata hanno esemplificato con lavoro pratico e dimostrazioni, come hanno imparato e personalizzato la loro tecnica specifica.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di vivere l’esperienza del “primo giorno” diventando consapevoli dei principi che animano il saper fare fisico e mentale di un attore/ danzatore. Durante le dimostrazioni e i racconti biografici i partecipanti hanno avuto modo di conoscere percorsi personali e interculturali della presenza sociale dei maestri attori/danzatori.

Ogni maestro ha presentato uno spettacolo a cui è stata invitata la popolazione locale. Per partecipanti e artisti questo incontro presenziale dopo due anni di restrizioni per la pandemia è stata un’esperienza che ha infuso molta energia.

L’ISTA/NG ha preso in considerazione le contingenze economiche create dal corona virus, e ha proposto in contemporanea alla sessione di Favignana un corso digitale di antropologia teatrale per chi non poteva partecipare di persona. Il corso digitale di dieci lezioni era intitolato: “La Scuola dello Sguardo, Introduzione all’antropologia teatrale, La Presenza dell’attore/Danzatore e la Percezione dello Spettatore”.

Il corso, ideato e diretto da Eugenio Barba e Julia Varley, è consistito di dieci lezioni per un totale di cinquanta ore. Ogni lezione era introdotta da Eugenio Barba e includeva una parte con materiale d’archivio e filmati delle precedenti sessioni dell’ISTA, una parte con streaming in diretta delle lezioni, spiegazioni e dimostrazioni teorico-pratiche durante la sessione ISTA/NG a Favignana, una parte interattiva di un’ora di dialogo con gli artisti presenti a Favignana diretta da Leonardo Mancini.

Le dieci lezioni affrontavano i principali temi dell’antropologia teatrale: i principi tecnici che accomunano attori e danzatori di diverse culture, la differenza fra comportamento quotidiano e comportamento extra-quotidiano, il livello pre-espressivo e la costruzione della presenza scenica, animus/anima (energia vigorosa e soave), le strategie dell’attore/danzatore per catturare l’attenzione degli spettatori e l’effetto sul loro senso cinestetico e sulla loro percezione.

Presenza dell’attore e Percezione dello Spettatore

La sessione dell’ISTA/NG (International School of Theatre Anthropology/New Generation), diretta da Eugenio Barba, è stata realizzata nell’isola di Favignana (Italia), nel periodo 12-22 Ottobre 2021, con tema “Presenza dell’attore e Percezione dello Spettatore”.

Interview with Eugenio Barba, ISTA/NG 2023

XVII ISTA-NG (International School of Theatre Anthropology - New Generation)
PRE-EXPRESSIVITY - COMPOSITION - MONTAGE 7-20 Maggio 2023

Pécsvárad – Castello (https://www.pecsvaradivar.hu/en/the-castle), Pécs – Bóbita Puppets (https://pecs.hu/en/bobita-puppet-theatre/), Budapest – National Theatre (https://nemetiszinhaz.hu/en)
Organizzato dalla Fondazione Barba Varley (https://fondazionebarbavarley.org/), Teatro Nazionale di Budapest nella cornice delle Olimpiadi del Teatro 2023 in collaborazione con l’ungherese Sinum Theatre Laboratory (https://www.sinumtheatre.eu/en/) e sotto la direzione artistica di Eugenio Barba

12 Maestri-e da 9 paesi
56 partecipanti da 23 paesi
4 ore giornaliere di training fisico e vocale
3 ore giornaliere di processo di lavoro e montaggio di uno spettacolo
10 dimostrazioni di lavoro
8 spettacoli
1 spettacolo creato durante la sessione e presentato nella cornice delle Olimpiadi del Teatro 2023
45.000 scatti fotografici
45 ore di live streaming per 100 followers in tutto il mondo
150 ore di riprese audiovisivi

STAFF ARTISTICO, MAESTRI-E

REGISTA
Eugenio Barba, Odin Teatret, Danimarca

MAESTRI-E E ARTISTI-E DELL’ISTA N/G
Keiin Yoshimura, danza Kamigata-mai, Giappone
Parvathy Baul, cantante Baul, India
I Wayan Bawa, danza balinese, Bali
Julia Varley, Odin Teatret, Danimarca
Alício Amaral e Juliana Pardo, danza Cavalo marinho, Mundu Rodá, Brasile
Caterina Scotti, Flamenco, TTB (Teatro tascabile Bergamo), Italia
Alessandro Rigoletti, Kathakali, TTB, (Teatro tascabile Bergamo), Italia
Yalan Ling, teatro/danza Nanguan, Taiwan
Ana Woolf, teatro di gruppo CATA, Argentina
István Berecz, danze ungheresi

MUSICISTI
Annada Prasanna Pattanaik, flauto, India
So Sugiura, shamisen, Giappone
Mirto Baliani, soundscape, Italia
Rachid Bromi, oud, Marocco

GIORNATE di LAVORO a Pécsvárad – Castello (7 – 17 Maggio)

6.45 ALBA, tempo del silenzio e del canto mattutino
7-7.30 Colazione
7.30-9.00 I PRINCIPI DELLA PRE-ESPRESSIVITÀ
4 gruppi di partecipanti a rotazione con ciascuna-a maestro-a
9.00-9.15 Pausa
9.15-10.45 I PRINCIPI DELLA PRE-ESPRESSIVITÀ
4 gruppi di partecipanti a rotazione con ciascuna-a maestro-a
10.45-11.15 Pausa
11.15-12.45 COMPOSIZIONE NEL TEATRO e NELLA DANZA con Eugenio Barba e i-le maestri-e
13.00-14.00 Pranzo
14.00-15.00 BARRATTI, INTERAZIONE e FUSIONI o MUSICA COME PARTNER NEL MONTAGGIO Annada Prasanna Pattanaik, Mirto Baliani, Alício Amaral, Rachid Bromi
15.00-15.45 COMPOSIZIONE VOCALE e FISICA con Julia Varley o MUSICA COME PARTNER NEL MONTAGGIO con Annada Prasanna Pattanaik, Mirto Baliani, Alício Amaral, Rachid Bromi
15.45-16.00 Pausa
16.00-19.00 MONTAGGIO: DALLA PRE-ESPRESSIVITÀ ALLO SPETTACOLO con Eugenio Barba
19.15-20.15 Cena
20.30 Partenza del bus per Pécs
21.00 SPETTACOLO
22.15 Ritorno del bus per Pécsvárad

56 partecipanti da 26 paesi

Argentina 4
Belgio 1
Brasile 4
Cina 1
Colombia 1
Cuba 1
Ecuador 1
Francia 1
Germania 1
Grecia 3
Ungheria 16
Irlanda 1
Italia 4
Macedonia 1
Messico 1
Marocco 2
Perù 1
Polonia 1
Serbia 1
Korea del sud1
Spagna 2
Taiwan 1
Venezuela 1
Ucraina 1
UK 1
USA 3

Divisi in 4 gruppi:

Margarita Xirgu, nata nel 1888  in una famiglia della classe operaia, inizia a recitare a Barcellona nel 1902 con compagnie amatoriali e, nonostante una grave malattia polmonare, debutta professionalmente nel 1910 con quella quella di Josep Santpere. Nel 1914 si trasferisce a Madrid dove interpreta ruoli importanti al Teatro Español. La sua longeva amicizia con Federico García Lorca inizia nel 1927 grazie a Mariana Pineda. Nel 1936, all’epoca del colpo di stato militare in Spagna, Margarita Xirgu è in tournée in Cile e Argentina: si schiera immediatamente a favore della Repubblica spagnola, scatenando una violenta reazione da parte della stampa spagnola e degli ambienti conservatori. Nel 1939, con la vittoria del fascismo in Spagna, Xirgu va in esilio in Argentina dove si dedica intensamente all’attività didattica segnando così un’intera generazione di attori argentini. Nel 1949 fonda a Montevideo la Scuola Municipale di Arte Drammatica (EMAD), che dirige fino al 1957 e che oggi porta il suo nome. Nel 1988, diciannove anni dopo la sua morte, la Generalitat della Catalogna ha chiesto il rimpatrio delle sue spoglie, che attualmente riposano a Molins de Rey, sua città natale.

Sada Yakko (nome d’arte di Koyama Sada) nasce a Tokyo nel 1871. A quattro anni viene mandata a lavorare come cameriera nella casa delle geishe Hamada, nel quartiere Yoshichō di Tokyo, dove attira l’attenzione del primo ministro giapponese dell’epoca, Itō Hirobumi, che fa di tutto perché possa portare a termine la sua formazione. Viene mandata da un sacerdote scintoista per imparare a leggere e scrivere.  Si tratta di un’iniziativa rivoluzionaria, poiché all’epoca l’istruzione femminile in Giappone era appena agli inizi. Nel 1894 sposa l’attore Kawakami Otojirō, considerato uno dei fondatori della “nuova scuola teatrale” Shinpa. In seguito si esibisce nella compagnia del marito Kawakami ichiza, in un’epoca in cui le donne che recitavano su uno stesso palcoscenico con gli attori maschi erano viste come inopportune. Il debutto ha luogo durante la tournée intrapresa nel 1899 dalla compagnia in America e in Europa. Sada Yakko viene notata dalla critica europea e ottiene un notevole successo personale. L’anno successivo, Loie Fuller organizza una seconda tournée della Compagnia Kawakami in Europa. In Giappone, Sada Yakko continua a esibirsi nella compagnia Kawakami e nel 1908 fonda a Tokyo la prima scuola dedicata alla formazione delle attrici (Teikoku Joyū Yōseijo). Sada Yacco è la direttrice della scuola. Nel 1911, dopo la morte del marito, Sada Yakko fonda la propria compagnia: Sada Yakko ichiza. Nell’ottobre del 1917 decide di ritirarsi dalle scene. Dopo la sua morte, avvenuta all’età di 75 anni, la sua casa di Nagoya è stata restaurata e aperta al pubblico come museo.

Edith Craig, nata nel 1869, è stata la prima donna regista teatrale, produttrice, costumista, attrice e pioniera del movimento per il suffragio femminile in Inghilterra. Figlia dell’attrice Ellen Terry e sorella dell’uomo di teatro Edward Gordon Craig. Edith Craig ha dato vita a una società teatrale a Londra: Pioneer Players (1911-1925), nota per aver prodotto opere teatrali precedentemente vietate, sull’umanesimo sociale, sul suffragio femminile e sul femminismo e, dal 1915, opere straniere in inglese. I Pioneer Players sono stati descritti da alcuni critici come una compagnia teatrale femminile, che ha aumentato le opportunità delle donne nel teatro e per la quale Edith Craig ha prodotto circa 150 opere. Edith Craig viene coinvolta in molti gruppi per il suffragio. Nel 1929, anno successivo alla morte di Ellen Terry, Edith Craig trasfroma il fienile elisabettiano adiacente alla casa di Terry a Smallhythe Place in un teatro che chiama The Barn Theatre. Qui ogni anno, per commemorare l’anniversario della morte della madre, ha messo in scena un’opera di Shakespeare. Edith Craig ha recitato anche in diversi film muti, tra cui Fires of Fate (1923). È morta nel 1947.

M.A. Valentei Meyerhold (Masha) morta all’età di 79 anni nel 2003. Ha quattordici anni nel 1939 quando suo nonno Vsevolod Meyerhold viene arrestato e poi fucilato, e ne ha diciassette quando sua nonna Olga Munt viene mandata in un campo di concentramento. Masha si batte per la riabilitazione politica del nonno, uno dei grandi maestri del teatro russo. Nel 1955 ottiene la sua riabilitazione giuridica. Non teme nulla all’atto di consultare l’archivio Meyerhold del KGB. All’inizio degli anni Novanta riesce a trasformare l’appartamento del nonno, dove la moglie venne assassinata, in un museo e in un’istituzione culturale, conservando alcuni dei documenti più importanti della storia dell’“età d’oro” del teatro. La visita a questa casa-museo non poteva che concludersi con una tazza di tè e la consegna di qualche souvenir. Masha sembrava fragile, ma ha lottato ferocemente per tutta la vita contro la perdita della memoria. Portava il peso di molti anni e i suoi occhi blu erano pieni di luce.

IL FESTIVAL
Pécs, Bóbita Puppets, 8-15 Maggio
8 spettacoli:
Julia Varley (Odin Teatret), Ave Maria, regia di Eugenio Barba
I Wayan Bawa, The Actor and His Masks, creato in collaborazione con Julia Varley
Ana Woolf (CATA), Seeds of Memory, regia di Julia Varley
Parvathy Baul, Radhabhav
Juliana Pardo e Alício Amaral (Mundo Rodá), The warrior maiden – New paths, regia di Jesser de Souza e Juliana Pardo
Yalan Lin, Her – Nanguan and Nanguan XI, Repertorio/Montaggio Yalan Lin, Yong-Zhen Yeh
Caterina Scotti (TTB), Amor sacro e amor profano, regia di Renzo Vescovi
Keiin Yoshimura e So Sugiura, Kamigata mai

LO SPETTACOLO DEL THEATRUM MUNDI
Budapest, National Theatre
18, 19 prove e 20 debutto

ANASTASIS/RESURREZIONE
Composta e diretta da Eugenio Barba
Anastasis raffigura le diverse fasi e realtà della vita, dalla nascita alla morte e di nuovo alla rinascita nel mondo della natura, degli animali e degli esseri umani. Anastasis è un inno alla forza della Vita e un omaggio all’arte del performer con il suo splendore di stili ed espressioni.

È messa in scena da interpreti di diversi Paesi e tradizioni: Il noh giapponese, l’opera Nanguan cinese, il topeng balinese, la danza e i canti baul indiani, il kathakali, la bumba meu boi brasiliana, il flamenco e gli stili contemporanei occidentali. Uno spettacolo che riunisce artisti di diverse tradizioni può nascere in molti modi. Gli artisti possono abbandonare lo stile della loro tradizione e, insieme agli altri, trovare uno stile comune. Oppure possono assumere lo stile di una tradizione diversa dalla loro per dare nuovo vigore all’opera che stanno presentando. I testi greci possono essere interpretati da attori giapponesi che si rifanno al nō, e i testi di Shakespeare possono essere recitati in francese da attori che si ispirano all’abilità scenica del kabuki.

Con l’Ensemble del Theatrum Mundi Eugenio Barba segue un altro principio: ogni artista conserva fedelmente le caratteristiche specifiche del proprio stile, integrandole nel contesto delle varie scene della storia.

Sinossi

1. Benvenuto agli spettatori.
Due clowns, Mr. Peanut e il balinese Penasar, conducono gli spettatori ai loro posti.
2. Introduzione.
A Canto della Transilvania nell’oscurità.
3. Presentazione dello performance
Due cantastorie, una Baul indiana e un cantante folklorico brasiliano, informano gli spettatori degli eventi che accadranno.
4. Il potere della natura.
A Una donna giapponese ammira la bellezza del paesaggio, mentre la Morte incombe.
5. La famiglia.
Un padre (Pulcinella), una madre (Nanguan Opera) e un bambino brasiliano (Cavalo Marinho) rappresentano l’intimità della vita domestica.
6. Debolezza umana.
La cantastorie Baul mostra l’avidità di un vecchio (Topeng balinese).
7. Festa brasiliana.
Un gruppo di persone felici celebra la vitalità di un toro.
8. Sfoggio di audacia.
Il cantante brasiliano e il danzatore tradizionale ungherese sfoggiano il loro virtuosismo.
9. La festa finisce.
Il bue viene ucciso, mentre la famiglia ammira il paesaggio.
10. La gente ha fame…
Due clowns (Bali e Brasile) trovano il bue morto e lo trascinano fuori per fare un buon pasto.
11. … e le persone ricche danzano.
Una coppia elegante sui trampoli balla un valzer su una musica di Straus.
12. Il funerale del bambino.
I genitori piangono il figlio morto.
13. Il volto delle tenebre.
Un demone del Kathakali indiano tenta di annientare il cadavere del bambino.
14. La trasformazione della Morte in Vita.
Il bue e il bambino risorgono e lo spettacolo finisce con la Morte divenuta Vita, tra gli attori che cantano una canzone tradizionale ungherese (“Lungo il fiume Tibisco sotto un mandorlo /due amanti si abbracciano”).

IN SCENA: Keiin Yoshimura (Giappone); I Wayan Bawa (Bali); Parvathy Baul (India); Yalan Lin (Taiwan); Alício Amaral, Juliana Pardo, Rodrigo Lopes dos Reis, Matheus de Aquino (Cia. Mundu Rodá, Brasile); Caterina Scotti, Alessandro Rigoletti, Ricardo Gomes (Teatro tascabile di Bergamo, Italia); Julia Varley, Jakob Nielsen, Antonia Cezara Cioaza (Odin Teatret, Danimarca); István Berecz, Ibolya Páli (Ungheria); Lorenzo Gleijeses, Manolo Muoio (Teatro di Roma, Italia) e Rocío Susana Antero-Cabrera Vites (Perù), Javier Arboleya Rodríguez (Spagna), Taylor Ayling (UK), Aurora Bolaffi (Brasile), Viviana Bovino (Italia), Eugenia Cano (Messico), Benedek Csonka (Ungheria), Mark Diaz (USA), Anna Viktória Dömötör (Ungheria), Federico Fanella (Italia), Natalia Georgosopoulu (Grecia), Daniel Ginebroza (Spagna), Gaia Diana Dalia Gulizia (Italia), Sarimé Álvarez Hernández (Cuba/Mexico), Cecilia Hopkins (Argentina), Asmaa Houri (Marocco), Fanis Katechos (Grecia), Dominika Laster (Polonia/USA), Denis Lavie (Francia/Spagna), Bojan Lazarov (Macedonia), Attila Lestyán (Ungheria), So Young Lim (Korea del sud), Leonardo Mancini (Italia), Ana Patricia Marioli (Argentina/Germania), Natasha Mirny (USA), Pál Nyáry (Ungheria), Lorenzo Ortis Gallo (Italia), Zsófia Pálfi (Ungheria), Réka Pável (Ungheria), Mirla Pereira (Cuba/USA), Darinka Pilári (Ungheria), Ivana Milenović Popović (Serbia), Gisella Rotiroti (Italia), Cecilia Ruiz (Argentina), Karina Russa (Ungheria/Venezuela), Natalya Rybalkina (Ucraina), Leo Schmukler (Argentina), Eirini Sfyri (Grecia/Spagna), Anna Somogyi (Ungheria), Hal-Jun Sung (Taiwan), Nadine Szakács (Ungheria), Natalia Tesone (Argentina), Renee Torres (Venezuela), Mérida Urquía (Cuba/Colombia), Alexis Vandist (Belgio), Kengip Wong (Cina), Gyan Ros Zimmermann (Ecuador/Cile)

MUSICISTI: So Sugiura (Japan), Gregorio Amicuzi (Italia), Rachid Bromi (Marocco), Linda Cunningham (Irlanda), László Lukács (Ungheria), Annada Prasanna Pattanaik (India), Rina Skeel (Danimarca)

SOUNDSCAPE: Mirto Baliani (Italia)
SCENOGRAFIA DIGITALE e DISEGNO LUCI: Stefano Di Buduo (Italia-Germania)

STAGE MANAGER: Manolo Muoio (Italia)
DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA: Claudio Coloberti (Italia)
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA: Francesco Galli (Italia)
TESTO del PROGRAMMA: Leonardo Mancini

ASSISTENTI: Gregorio Amicuzi (Italia/Spagna), Viviana Bovino (Italia/Spagna), Antonia Cezara Cioaza (Romania/Danimarca), Ricardo Gomes (Brasile), Leonardo Mancini (Italia), Jakob Nielsen (Danimarca), Francesca Romana Rietti (Italia)

ASSISTENTI ALLA REGIA: Rina Skeel (Danimarca-Argentina), Julia Varley (Danimarca-Italia), Ana Woolf (Argentina)

COMPOSTO e DIRETTO da: Eugenio Barba

DOCUMENTAZIONE
AV
Claudio Coloberti (Italia) 100 ore di riprese
Linda Cunningham (Irlanda) 50 ore di riprese
Fotografie
Francesco Galli (Italia): materiale fotografico (45.000 scatti) da selezionare per una documentazione da consegnare agli archivi della Fondazione Barba Varley

LIVE STREAMING
45 ore per 100 followers

STAMPA
Interviste con i membri dello staff artistico e pedagogico a cura di Gregorio Amicuzi (in progress):
https://www.artezblai.com/entrevistas-desde-la-ista-eugenio-barba/
https://www.artezblai.com/entrevistas-desde-la-ista-teatro-tascabile-di-bergamo/
https://www.artezblai.com/entrevistas-desde-la-ista-julia-varley/
https://www.artezblai.com/entrevistas-desde-la-ista-ana-woolf/

Articoli:
https://www.artezblai.com/hungria-acoge-la-17a-sesion-de-ista-la-escuela-de-antropologia-teatral-con-eugenio-barba-al-frente/

https://magyarnemzet.hu/kultura/2023/05/eugenio-barba-a-kulturalis-tapasztalatcsere-megerositi-szemelyes-identitasunkat

Világok közti hidakon – Beszélgetés Regős Jánossal

L’ISTA è una scuola di teatro itinerante che attrae artisti provenienti da tutto il mondo che vogliono ampliare la loro conoscenza ed è diretta dal mondialmente noto regista Eugenio Barba, con seminari condotti da maestri-e appartenenti a diverse tradizioni sceniche. Dalla sua Fondazione nel 1979, le sessioni dell’ISTA si sono tenute nelle seguenti località: Bonn (Germania, 1980), Volterra e Pontedera (Italia, 1981), Blois e Malakoff (Francia, 1985), Holstebro (Danimarca, 1986), Salento (Italia, 1987), Bologna (Italia, 1990), Brecon e Cardiff (Gran Bretagna, 1992), Londrina (Brasile, 1994), Umeå (Svezia, 1995), Copenaghen (Danimarca, 1996), Montemor-o-Novo and Lisbon (Portogallo, 1998), Bielefeld (Germania, 2000), Seville (Spagna, 2004), Wroclaw (Polania, 2005), Albino (Italia 2016), e Favignana (Italia 2021), prima sessione dell’ISTA/NG.

ISTA/NG fa parte di un progetto di “condivisione del sapere” promosso dalla Fondazione Barba Varley. Il Progetto comprende la versione sia digitale che open access del JTA – Journal of Theatre Anthropology; open access a una serie di film sui principi dell’Antropologia Teatrale; l’attività teorica, storica, didattica e artistica del Living Archive Floating Islands dedicato a Eugenio Barba, Odin Teatret e Third Theatre. Il Progetto si sviluppa in collaborazione con le Sedi Itineranti della Fondazione Barba Varley in Italia, Germania, Spagna, Romania, Argentina, Grecia e Colombia.

La 17a sessione dell’ISTA/NG continua un’attività sviluppata dall’Odin Teatret in cui creazione artistica e pratica pedagogica si fondono alla ricerca. Questa zona fertile e intermedia corrisponde a quello che in scienze naturali si chiama ricerca applicata. Nelle arti, e in particolare nel teatro, la ricerca pura corrisponde alla ricerca di principi di base. Il metodo consiste nell’aprire un cammino verso le origini della propria identità professionale, nel porre domande apparentemente ovvie o ingenue e, ancora una volta, nel partire dal primo giorno per analizzare nuovamente l’esperienza acquisita.

Sia la ricerca pura che la ricerca applicata implicano lo sviluppo di un ambiente in cui sia possibile avvicinarsi praticamente e confrontare l’efficacia dei principi tecnici di attori/ danzatori di diversi generi e tradizioni. Questo ambiente interdisciplinare e internazionale si basa su un orientamento comparativo. Fonde teoria e storia, pratica ed esperienza creativa in un approccio il cui scopo è l’acquisizione di un sapere pragmatico applicabile a livello individuale. Fondamentale nell’esperienza immersiva dell’ISTA/NG è il suo ambiente: il contatto tra diverse generazioni, gli incontri e gli scambi nel tempo libero, la trasmissione attraverso la pratica di diverse tecniche e l’intesa di ricerca personale e collettiva che crea una comunità tra giovani artisti di teatro/danza, studiosi, teorici e maestri dalla lunga esperienza.

Durante la 17a sessione dell’ISTA/NG, maestri di teatro e danza di diverse tradizioni, in collaborazione con Eugenio Barba, hanno introdotto i e le partecipanti ai principi pre-espressivi che orientano la creatività delle loro forme sceniche. I principi tecnici che stanno alla base della professione dell’attore/danzatore non sono mai presenti allo stato puro, ma appaiono nelle vesti di uno stile. Quando le vesti appartengono a stili e tradizioni a noi estranei, c’è il rischio che questi principi rimangano nascosti a causa della stranezza della forma che li contiene. Quando invece ci sono familiari, è proprio questa vicinanza a indebolire la nostra attenzione. Gli attori/danzatori, come tutti gli artisti, esprimono la loro creatività attraverso forme, ritmi e tensioni in una successione di composizioni il cui montaggio sviluppa scene di efficacia sensoriale, associativa, concettuale ed estetica. I e le partecipanti hanno avuto l’opportunità di sperimentare sul proprio corpo il know-how fisico/mentale di attori/danzatori di diverse tradizioni. Questo processo, che include le dimostrazioni di lavoro dei e delle maestre e delle conversazioni biografiche, ha permesso ai e alle partecipanti di sperimentare e confrontare i principi e le strategie che contribuiscono al montaggio finale di uno spettacolo. Centrale per i partecipanti è stata l’applicazione di questi principi in ANASTASIS/RESURREZIONE, spettacolo ideato e diretto da Eugenio Barba, presentato il 20 maggio al Teatro Nazionale di Budapest nell’ambito delle Olimpiadi del Teatro e interpretato dai maestri e dai e dalle partecipanti all’ISTA/NG.