Progetto rifugio

ADA-A231
Perchè un rifugio…

Il progetto è dedicato a persone impegnate nel campo della difesa dei diritti umani; un luogo di protezione per chi lavora in condizioni difficili e in contesti pericolosi. Il rifugio è un luogo dinamico di aggregazione e di sensibilizzazione, uno spazio di promozione della riflessione pubblica sui temi di ingiustizia sociale.

Le attività del rifugio si svolgeranno presso la Libera Repubblica di Alcatraz, dove ha sede anche la Fondazione Fo Rame ETS, e a Roma presso la sede della Fondazione Barba Varley ETS.

Coordinatori del progetto: Claudio La Camera, Mattea Fo, Stefano Bertea.

Progetto rifugio

I promotori del progetto:

La Fondazione Barba Varley ETS è diretta da Eugenio Barba e Julia Varley, con l’obiettivo di sostenere e rendere visibile la cultura sommersa del teatro.

Proseguendo la loro lunga esperienza nel campo della cultura, i fondatori hanno deciso di focalizzare la loro attenzione sui “senza nome”, coloro che vivono una situazione di emergenza culturale ed emarginazione sociale.

La Fondazione Barba Varley ETS svolge attività a favore di categorie svantaggiate per genere, geografia, età, modo di pensare e agire nel e fuori del teatro; promuove borse di studio universitarie e corsi di formazione; sostiene iniziative di gruppi e comunità teatrali favorendo l’incontro e lo scambio tra culture e competenze diverse; promuove la formazione e la didattica per diffondere la cultura teatrale e le competenze necessarie per il loro utilizzo; favorisce la ricerca teatrale; incoraggia individui legati al teatro e altri campi della cultura con obiettivi sociali e culturali alternativi.

La Fondazione Dario Fo e Franca Rame ETS  nasce il 13.2.2019 con l’obiettivo di mantenere la memoria delle iniziative e delle attività di Dario Fo e Franca Rame.

I soci fondatori sono Mattea Fo (Presidente), Jaele Fo, Jacopo Fo, Carlo Petrini, Marco Marchetti (Vice Presidente) e Doriano Cranco. All’attività del CDA si affianca l’azione svolta da soci onorari, collaboratori e volontari.

La Fondazione è tesa a salvaguardare e diffondere l’esempio umano e artistico di Fo e Rame, si propone come centro operativo di raccolta, promozione e valorizzazione di iniziative, idee e progetti coerenti con il pensiero, la vita e i valori dei due grandi artisti.

progetto rifugio ADA-A231

La Fondazione intende nutrire la memoria e diffondere il pensiero politico culturale e sociale di Fo e Rame e persegue finalità esclusivamente rappresentate dalla solidarietà sociale, culturale ed ambientale.

La Fondazione ha sede nel comune di Gubbio, presso la Libera Repubblica di Alcatraz dove promuove incontri ed eventi di promozione culturale.

Nel 2021, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, ha promosso il primo esperimento di accoglienza presso Alcatraz accogliendo 26 persone (donne e bambini) in fuga dalla guerra.

Da questa esperienza è nata l’idea di trasformare la Libera Repubblica di Alcatraz in un progetto di accoglienza e reinserimento lavorativo destinato a donne vittime di violenza e ai loro figli.

Rifugio A231

Il Progetto si avvale della collaborazione di: Casa Alda Merini (Milano), IMJUS, Cattedra Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (Messico), Fondazione Taz Panther (Berlino)

A231

Con la sigla con il codice specie A231, si indica uno degli uccelli più belli che vivono e si riproducono nel vecchio continente: la ghiandaia marina.

Si tratta di uccelli protetti che svernano in Africa tropicale e ritornano sui nostri cieli con l’arrivo della primavera, quando inizia la nidificazione.

Per dargli un rifugio sicuro abbiamo installato alcuni nidi proprio nei boschi della Libera Repubblica di Alcatraz.

La Carta di Milano

Il 22 settembre 2024 a Milano, presso lo Spazio Alda Merini, sede Itinerante della Fondazione Barba Varley, su iniziativa della Fondazione Dario Fo e Franca Rame ETS e della Fondazione Barba Varley ETS è stata firmata una lettera di intenti contro il fenomeno delle persone scomparse e per la protezione delle vittime di violenza.

I sottoscrittori hanno condiviso una comune e profonda preoccupazione civile e culturale per lo sviluppo di fenomenologie criminali aggressive e violente in significative aree del pianeta, e ne hanno sottolineano le vaste e profonde implicazioni umanitarie, politico-istituzionali, economiche e sociali.

La Carta di Milano impegna i sottoscrittori a “ mettere i propri patrimoni di conoscenze specialistiche a disposizione della costruzione di alleanze e forme di cooperazione utili a contrastare fenomeni di violenza su migranti, donne e uomini perseguitati dal crimine organizzato e su tutte le vittime di “desaparición”.

Le realtà che hanno aderito alla Carta di Milano si sono dichiarate disponibili a promuovere, con ogni modalità possibile, le forme di impegno accademico e scientifico, di produzione e di formazione culturale, di ricerca e di trasmissione di conoscenza, in grado di contribuire alla difesa dei diritti umani.

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